29 maggio 2012 – Il dato di fatto è che Arese non è più nell’elenco dei comuni virtuosi, in pratica quelli che possono beneficiare dei trasferimenti dallo Stato centrale. La notizia ha colto di sorpresa molti, soprattutto alla luce dei dati di bilancio del nostro comune e del quasi totale azzeramento dell’esposizione finanziaria ottenuto dalle precedenti amministrazioni. Come è dunque possibile che alla nostra città, finanziariamente solida e quasi senza debiti e mutui, non venga più riconosciuto lo status di comune virtuoso? Ce lo spiega in questa lunga analisi il nostro Alessandro Corniani, ma noi, rovinandovi il finale, vi anticipiamo subito la ragione della bocciatura. In realtà, pur se fondamentale al fine del calcolo degli indici, non è sufficiente che un comune abbia un buon bilancio per essere riconosciuto virtuoso. Questo perché la legge di stabilità per il 2012 prevede che il contributo massimo che gli altri comuni dovranno versare a quelli virtuosi non può superare lo 0,4% della spesa sostenuta nel triennio 2006-2008. In sostanza, per la compilazione della lista non si parte dal bilancio ma dalle risorse disponibili, che vengono ripartite tra un numero variabile di comuni fino al loro esaurimento. Questa metodologia ha fatto si che per il 2012 i fondi potessero essere assegnati solamente ai primi 143 comuni italiani, e cioè ai più virtuosi nella lista dei virtuosi. Vi lasciamo ora alla ricostruzione fatta da Alessandro Corniani che illustra passaggio per passaggio come viene realizzata la classifica dei comuni virtuosi.
Chi ha seguito il dibattito elettorale avrà notato che, dopo l’argomento dell’area ex-Alfa e del Centro Sportivo, la notizia più eclatante è stata quella relativa al fatto che Arese non è considerato un comune virtuoso. L’argomento ha stupito più persone, compresi alcuni candidati Sindaco, e personalmente non sono riuscito a comprendere per quale motivo Arese non sia comune virtuoso. Sono quindi andato a cercare un po’ di informazioni che vorrei condividere con i lettori. Per prima cosa, dal sito del Comune di Arese sono andato al sito della Regione Lombardia dove ho trovato l’indice sintetico di virtuosità dei comuni lombardi (clicca qui). Ho esaminato per primo l’allegato A e ho scoperto che, su 1544 comuni presi in considerazione in Lombardia – a meno di sviste – Arese è al 512 posto. Questo significa essere più virtuosi di due comuni lombardi su tre: è forse una discriminante per essere definiti virtuosi? Bene: il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze protocolla il 23 Marzo 2012 un documento che ha in oggetto “lo schema di decreto […] concernente la determinazione degli obiettivi programmatici del Patto di stabilità interno per gli anni 2012 al 2014” da cui si evince che “sono virtuosi […] gli enti locali indicati nell’elenco A allegato, redatto secondo i criteri e le modalità indicate nell’allegata nota metodologica che è parte integrante del decreto” (vedi qui).
Cosa contiene l’elenco? 143 Comuni. E Arese non c’è e mi chiedo perché. Ma soprattutto, se Arese è alla posizione n. 512 in Lombardia e l’elenco comprende 143 Comuni italiani, come è definito questo elenco di virtuosi e perché Arese dovrebbe esserlo? In effetti, dati ISTAT 2011 (clicca qui) ci dicono che i Comuni in Italia sono 8092 di cui 2393 con una popolazione superiore ai 5.000 abitanti. Per quale motivo solo il 6% dei Comuni sopra i 5.000 abitanti è considerato virtuoso? Sono così tornato a leggere la deliberazione n° IX/2098 della Regione Lombardia per comprendere le “Modalità di definizione degli indici di virtuosità dei Comuni Lombardi”. Provate anche voi a leggere questo documento: sarà fonte di disperazione o di grandi risate. Dunque: Regione Lombardia, ANCI Lombardia, Finlombarda e Éupolis hanno formato un Gruppo di Lavoro (le maiuscole sono d’uopo: servono per dare importanza e ridondanza a ciò che non merita) per definire un set “sintetico” di indicatori che possono essere misurabili oppure on/off. In totale abbiamo quattro macro-aree: la Flessibilità di bilancio, il Debito e Sviluppo, la Capacità Programmatoria e l’Autonomia Finanziaria e la Capacità di Riscossione. Ogni macro-area è divisa in micro-aree ed ognuna possiede un peso differente: qui trovate il documento finale ANCI in cui – a p.12 – si trovano le varie percentuali. A queste, occorrerà aggiungere le variazioni di punteggio dovute agli indicatori on/off. Un totale di circa 20 dati che vanno a formare il punteggio di virtuosità. Non sperate che sia finita qui perché non è vero.
Bene: il modello generale implica il calcolo del valore medio triennale di ciascun indicatore, il peso del valore, il calcolo dell’indicatore sintetico di area, il peso dell’area per ottenere infine l’indice finale. In parole comuni significa che occorre tenere in considerazione il lavoro svolto su tre anni e che ogni indicatore ha il suo peso… se solo fosse così facile! Ogni indicatore viene “normalizzato” per ciascuna fascia demografica (divisione dei Comuni per fasce di abitanti) prendendone la posizione relativa rispetto al valore più basso ed a quello più elevato rilevato su tutti i Comuni della medesima fascia. Questo calcolo ci permette di ottenere risultati “neutri” che possono essere comparati (vicino a zero significa “poco virtuoso” e vicino a uno “molto virtuoso”) ma che perdono qualsiasi significato reale immediatamente riconoscibile. Visto, però, che il calcolo dell’indice di virtuosità viene fatto con Comuni della medesima fascia demografica ma che occorre poter comparare tutti i Comuni, l’indicatore finale viene ancora “normalizzato” (!) prendendo l’indice più basso ed il più elevato rilevato nelle varie classi. Vi siete già persi? Riassumiamo per chi avesse poca facilità con i calcoli: il valore di virtuosità viene mediato su una ventina di parametri, su tre anni, sulla fascia demografica e, infine, su tutti i Comuni. Da un punto di vista statistico significa premiare la percentuale più a destra della Gaussiana (e quindi più virtuosa) pesando e paragonando tutti i parametri in maniera equa.
Se dovessimo esaminare come migliorare la posizione di Arese, come dovremmo quindi fare? Occorrerebbe avere – come minimo – i valori degli indicatori aresini e le curve di distribuzione di ogni indicatore per scoprire dove abbiamo più spazio per migliorare tenendo in considerazione il peso relativo di ogni indicatore e prendendo solo quelli che incidono di più. Facile, no? Peccato che questi dati non siano facilmente rintracciabili da un cittadino qualunque ma ci auguriamo che per il Comune di Arese possa essere più semplice ottenerli. Questo però non spiega come sono stati scelti i Comuni virtuosi. Perché solo 143 tra loro hanno vinto il premio di virtuosità? Abbiamo quindi verificato i vari decreti legge e le modifiche delle leggi successivamente approvate ma senza successo. In alcuni punti si parla di due classi (virtuosi e non virtuosi), in altri punti si parla di 4 classi (25%, 50%, 75% e 100%) e per una persona normale che non ha particolari conoscenze di legge il soggetto diventa ostico. Alla fine la risposta la offre un documento ANCI (vedi qui) non facile da trovare! L’ANCI ha infatti espresso il 10 maggio 2012 l’intesa sullo schema di decreto e ha riassunto la situazione: la manovra (DL 98/2011) ha infatti introdotto il set di indicatori per individuare i comuni virtuosi dal 2013 e il DL 138 ha anticipato il calcolo al 2012. I Comuni non virtuosi devono quindi farsi carico degli importi della manovra annullata agli Enti virtuosi. La legge di stabilità 183/2011ha apportato delle modifiche rinviando – per incapacità di raccolta dei dati – l’applicazione di quanto sopra e mantenendo attivi il rispetto del patto di stabilità interno, l’autonomia finanziaria, l’equilibrio di parte corrente e il rapporto tra le entrate di parte corrente riscosse e accertate. Viene infine inserito nella legge di stabilità per il 2012 un tetto massimo per la premialità complessiva pari al 16%: poiché il contributo senza virtuosità per il 2012 è pari al 15.6% della spesa (Art.31, comma 2), può essere considerato virtuoso solo un gruppo di Comuni che comporti un onere per i non virtuosi al massimo dello 0.4% della spesa 2006-2008.
Ecco come risulta il numero di Comuni virtuosi e quello di Comuni non virtuosi! I 143 primi Comuni spalmeranno un onere di circa lo 0.4% sulla parte di Comuni non virtuosi e quindi la differenziazione tra virtuosità è non-virtuosità è variabile e dipendente dalle risorse a disposizione. Leggendo la legge approvata alla luce della spiegazione ANCI, diventa tutto più chiaro. Insomma: preferivo d’Hondt e spero di non avere sbagliato alcunché nell’interpretazione. Finisco quindi questa analisi facendo gli auguri al Sindaco Ravelli e alla futura giunta e domandando immediatamente quello che mi è risultato spontaneo: visto che tutti quanti in campagna elettorale abbiamo trovato incredibile che Arese risultasse un comune non virtuoso e visto che vogliamo elevarci nel novero di virtuosità, sappiamo di preciso quali sono i campi che ci hanno portato a questo risultato? Sappiamo come muoverci per migliorare la posizione? Abbiamo un’idea delle probabilità di riuscita? E soprattutto: vista la stocasticità della valutazione, ne vale la pena?
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