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Passaparola in piazza, la giunta accusa

12 maggio 2014 – Circa 300 persone, nel momento di massima affluenza, sono scese in piazza sabato con Passaparola per manifestare il proprio dissenso al piano per la nuova viabilità aresina in fase di validazione. Un panorama eterogeneo di partecipanti composto da adulti, bambini, anziani e diversi rappresentanti delle opposizioni, Arese al Centro, Arese in Testa, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, tutti, come chiesto dagli organizzatori, senza bandiere o simboli di appartenenza. Magliette, bandiere e striscioni con la scritta Io amo Arese, palloncini colorati e fischietti, con Massimiliano Seregni che dal palco ribadiva le ragioni per le quali il gruppo ritiene che la nuova viabilità peggiorerà la qualità della vita degli aresini, favorendo l’ingresso in città del traffico di attraversamento. Ribadendo anche la richiesta alla giunta di sottoporre al voto consultivo degli aresini il progetto. Sono 4.200 le firme contro il progetto raccolte a oggi da Passaparola, e proprio il tentativo da parte dei manifestanti di protocollare il “certificato” ha dato il la alla coda velenosa dell’evento.

Dal palco Massimiliano Seregni annunciava, infatti, che Filippo Riva si stava recando in Municipio per protocollare il documento, con il rappresentante di Passaparola che si dirigeva verso il Comune seguito da una cinquantina di persone ad accompagnarlo verso l’ingresso. Il sabato mattina il Protocollo è però chiuso e, per quanto siamo riusciti a vedere, le forze dell’ordine presenti in piazza non permettevano alla delegazione di accedere agli uffici, per alcuni dei quali la mattinata era lavorativa. Da qui la ricostruzione si fa più confusa, con l’amministrazione che dopo poche ore pubblicava sulla pagina Facebook del Comune un durissimo comunicato stampa, nel quale si parla di tentativo di irruzione nella struttura. “Questa mattina – inizia il comunicato – si è svolta in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa la manifestazione organizzata dal gruppo informale Passaparola, per protestare contro il piano viabilità che il Comune di Arese sta realizzando. Purtroppo, verso il termine della manifestazione un piccolo gruppo di cittadini, su esplicito invito di coloro che parlavano dal palco, ha tentato una irruzione in Comune minacciando e insultando Sindaco e Giunta, oltre a suscitare notevole preoccupazione fra i dipendenti che si trovavano a fare il loro dovere. L’azione scomposta di poche persone ha costretto i carabinieri ad intervenire per impedire che la situazione degenerasse”.

La reazione dei manifestanti al comunicato dell’amministrazione è dilagata su numerosi profili Facebook, con in particolare il post sulla pagina del Comune che ha registrato i commenti indignati di chi era in piazza. “Quello che scrivete – posta ad esempio Alessandro Gobbi – è semplicemente falso. È una vergogna che consideriate dei cittadini che protestano alla stregua di terroristi tra i quale c’era anche mia figlia di quattro anni che mi accompagnava ed era con me davanti alla porta del comune insieme a quelli che potevano essere i suoi zii e nonni e non ha avuto la benché minima paura. Se voi da dentro il palazzo, mentre ci filmavate da nascosto, avete avuto paura fatevi un esame di coscienza. Chiedeteci immediatamente scusa. Credete in questo modo di aumentare la vostra popolarità? A tutti quelli che hanno messo mi piace dico che prima di appoggiare simili assurdità converrebbe indagare e non fare l’ennesimo atto di fede. Querelate e accusate pure ma avrete molti testimoni che smaschereranno il falso”. Oppure Lucia Lepore, che scrive “Io ero lì con la mia bambina, non ho sentito nessun insulto e nessuna minaccia, non ho visto nessuna irruzione. Tant’è che mi sono sentita sicura di far partecipare anche mia figlia così come tanti bambini erano presenti e al sicuro. Ho assistito piuttosto ad una manifestazione pacifica e composta. Traditi dai modi? Ma dove? Quando?”.

Alla prima parte del comunicato dell’amministrazione Passaparola ha, invece, risposto, postandoli sulla pagina Facebook del Comune, con due video, il primo con le parole di Massimiliano Seregni che annuncia che Filippo Riva si sta recando a protocollare il certificato e invita ad accompagnarlo (guarda qui) e il secondo girato davanti al Comune dove si vedono le fasi successive (guarda qui). Nel proseguo del suo comunicato l’amministrazione, confermando di essere “favorevole a qualsiasi manifestazione di cittadini, purché essa rispetti i limiti della civiltà” e che “esclusi i pochi inqualificabili che usano un linguaggio violento, le persone scese in piazza oggi avessero intenzione di esprimere liberamente la loro opinione”, ha anche affermato che “le porte del Comune resteranno aperte a tutti i cittadini che intendono esprimere civilmente richieste di rassicurazione, critiche, suggerimenti. Chi oggi ha partecipato genuinamente alla protesta e si è sentito tradito da questi modi non si preoccupi: che sia in accordo o in disaccordo con la Giunta, non sarà mai negata la possibilità di un dialogo civile”. Ma a rendere ulteriormente teso il confronto è la chiusura del comunicato, nella quale l’amministrazione rende noto di avere presentato nei giorni scorsi una denuncia per diffamazione, querela che potrebbe essere integrata dai fatti accaduti sabato: “La Giunta e la Presidente del Consiglio – si legge nella parte finale del comunicato – hanno provveduto nei giorni scorsi a sporgere una denuncia querela per ipotesi di diffamazione e provvederà a integrare tale documento con i gravi fatti accaduti oggi, al termine degli accertamenti da parte delle autorità competenti. Eventuali azioni legali non avranno alcun costo per il Comune ma, per precisa volontà della Giunta, saranno interamente a carico dei singoli”. Carte bollate che sembra siano partite anche dal lato Passaparola nei confronti dell’amministrazione per la ricostruzione della giornata che questa ha fatto nel suo comunicato.

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