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Un noir dell’aresino Andrea Napoli

18 maggio 2012 – Abbiamo approfittato dell’occasione della presentazione del primo romanzo noir “GangstaMilano: chi sbaglia paga” di Andrea Napoli, amico cresciuto ad Arese, per porgli qualche domanda che possa introdurlo al pubblico di lettori della città e che permetta di meglio comprendere la sua filosofia.

Andrea, decidere di scrivere un romanzo è un sogno per tanti: che impatto ha avuto il fatto di crescere ad Arese sul realizzarsi di questo tuo progetto?
Con Arese ho un rapporto di amore, anche se, nel corso della mia vita, ho tradito questo amore più volte, con scelte che oggi posso definire sbagliate. Arese è dove abitano i miei genitori, dove ho avuto la fortuna di studiare e giocare da bambino, Arese è dove nel fine settimana porto il mio bimbo a far le passeggiate nei parchi. Amo molto questa città e sono certo che negli anni questo affetto tenderà ad aumentare.

L’editore ha creduto in te: che consigli daresti a chi vuole realizzare il sogno di pubblicare un libro?
Il consiglio che mi permetto di dare agli autori esordienti è quello di non avere fretta di pubblicare il proprio lavoro. Se si è convinti di aver scritto qualcosa che merita, bisogna saper rinunciare alle truffe legalizzate del mercato editoriale. Esistono case editrici, se così le si può chiamare, disposte a pubblicare tutto: basta pagare. Ecco: il mio consiglio è di rifiutare le pubblicazioni a pagamento, così come quelle dove ti obbligano a comprare tot numero di copie. Se una casa editrice crede in te, è suo interesse spingerti e pagarti. Per quanto riguarda Chinaski Edizioni, per me è più di una semplice casa editrice. Da subito mi hanno fatto sentire come in una grande famiglia ed hanno creduto nel mio progetto, svolto un ottimo editing e mi hanno dato piena libertà di espressione.

Ha senso il libro cartaceo, oggi?
Per me sì! Un libro è anche un fetish, un oggetto quasi mistico: solo il cartaceo riesce a conservare questo fascino…

Dedichi il tuo libro ai perdenti della società, agli antieroi. A cosa di deve questa tua visione della vita?
Dedico il mio libro ai più, a chi lavora ma è sfruttato, a chi ha dei sogni che non si avvereranno mai… Per le strade ho conosciuto tante persone di talento ma sembra che avere dei meriti o dei sogni, in una società peggiocratica come la nostra, sia un difetto.

Nel libro si respira un’influenza musicale: quali ritmi ti hanno ispirato?
Naturalmente il rap americano ma anche nostrano mi ha molto influenzato e nel libro anche il trash metal ha una piccola parte. In più ho fatto scrivere la prefazione ad Alessandro Vacca che mischia sonorità giamaicane al rap più classico. Essendo la musica la colonna sonora della mia vita, non poteva mancare.

A chi piacerà il tuo libro?
Spero a tutti! Non ho mai pensato di scrivere per qualcuno o a qualcuno in particolare. GangstaMilano a mio avviso tocca dei punti esistenziali che ogni uomo o donna nella sua vita può provare o ha provato.

Un grazie quindi ad Andrea per il libro coinvolgente e… alla prossima pubblicazione!

Servizio di Alessandro Corniani

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