25 novembre 2014 – Sarà presentato oggi, nel corso di un convegno a Cerro Maggiore, il Vademecum per operatori a tutela delle vittime di violenza dell’Asl Milano 1, alla cui stesura ha partecipato anche il Comune di Arese. “La nostra città – spiegano dal Comune – ha preso parte, con i Comuni del distretto del Rhodense, alla rete di servizi anti-violenza che si è istituita nell’ambito socio-sanitario dell’Asl Milano 1 con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati al contrasto di tale fenomeno. Grazie infatti al lavoro coordinato e integrato svoltosi con grande impegno in questi mesi da una rete molto ampia di soggetti, quali i servizi sociali professionali comunali, i consultori, l’azienda ospedaliera, la Polizia di Stato, si è giunti alla costituzione di un vademecum di buone prassi da adottare in caso di violenza sulle donne, ma non solo. Tra le vittime di violenza, principalmente domestica, si registrano anche anziani, disabili e soggetti in particolari condizioni di fragilità, più o meno temporanee, che si trovano a vivere condizioni di abuso e assoggettamento”.
L’obiettivo che si pone il vademecum è quello di creare una rete integrata tra i servizi, per fornire risposte quanto più coordinate ed efficienti alle problematiche che gli operatori territoriali registrano. “La collaborazione fattiva di tutti i soggetti della rete – sostiene il nostro Comune – permette di fornire una risposta tempestiva per la persona vittima di violenza e consente di creare un fronte comune all’interno del quale la vittima si può sentire protetta e trovare dunque quella forza necessaria per uscire dalla condizione in cui si trova”.
In tema di contrasto alla violenza contro le donne, oltre al vademecum, l’amministrazione rende noto che è giunta a finalizzazione anche la campagna social, lanciata lo scorso 14 novembre, con la quale il Comune invitava i cittadini a condividere uno scatto fotografico o un messaggio per creare coinvolgimento in rete sull’esigenza di porre fine a questo fenomeno (leggi qui). Con le foto ricevute, circa un’ottantina, il Comune ha realizzato un manifesto-collage che sarà prossimamente affisso in città. L’amministrazione ricorda anche che dal gennaio 2013 il Comune di Arese ha avviato, senza costi aggiuntivi per le casse comunali, lo Sportello Donna, servizio al quale è possibile accedere in totale anonimato per ottenere un supporto professionale utile a comprendere la propria condizione e trovare le migliori soluzioni per far fronte al disagio di cui le donne sono protagoniste. Il colloquio è gestito da un’assistente sociale, esperta di counselling e diritti civili che, nel massimo riservo che la situazione richiede, offre supporto e orientamento alla donna che decide di intraprendere un percorso di autodeterminazione nel miglioramento della propria condizione esistenziale.
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