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La Grande Guerra e Lussu al TechCafé

20 ottobre 2015 – Ettore Cibelli e Gino Perferi conducono da tempo una trasmissione bisettimanale su Radio Panda Garbagnate, durante la quale propongono la narrazione di alcune fiabe. E discutendo di questa loro attività è nata, qualche tempo fa, l’idea di proporre un format simile anche al QuiArese TechCafé. Ottenuto in risposta un “bella idea” si quindi passati al pensare a quale avrebbe potuto essere il soggetto della lettura. E, su suggerimento degli stessi protagonisti, la scelta è caduta su un libro relativo, nell’anno del centenario, alla prima guerra mondiale. Nello specifico si tratta di Un anno sull’altipiano, libro scritto nel 1936 da Emilio Lussu e, ancora oggi, considerato dalla maggior parte dei critici una delle principali opere che la nostra letteratura abbia prodotto sul tema della Grande Guerra. La lettura-narrazione del testo, nella quale si succederanno di volta in volta gli stessi Ettore Cibelli, Gino Perferi e Flavio Broggi, tutti attori della Compagnia Teatrale Aresina, sarà effettuata in quattro appuntamenti settimanali, il primo dei quali è programmato per il prossimo lunedì 26 ottobre, a partire dalle ore 21.00 presso il QuiArese TechCafé di via Caduti 6. I successivi appuntamenti sono invece fissati per giovedì 5, lunedì 9 e mercoledì 18 novembre.

Nel corso delle serate i narratori, daranno lettura all’intero testo, suddividendolo all’incirca in quattro parti uguali. Grazie alla loro voce e al testo di Lussu sarà possibile rievocare gli anni della Grande Guerra, così come sono stati vissuti dagli abitanti dell’altipiano di Asiago tra il giugno 1916 e il luglio 1917. Un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi, attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di “ozio e sangue”, di “fango e cognac”. Lussu, con uno stile asciutto e a tratti ironico, mette in scena una spietata requisitoria contro l’orrore della guerra, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero poi portato alla disfatta di Caporetto.

Storicamente la vicenda narrata nel libro di Lussu si inquadra alla fine del maggio 1916, quando la brigata Sassari, che combatteva sul Carso, fu trasferita in tutta fretta sull’altopiano di Asiago, dove era in corso un’offensiva austriaca ricordata come “Spedizione punitiva”. Già il 5 giugno si scontrò sul Monte Fior con l’esercito nemico. L’offensiva austriaca fu però interrotta dalla necessità di trasferire truppe dal Tirolo al fronte orientale per fermare l’avanzata russa in Bucovina. La brigata Sassari venne posta in prima linea sul Monte Zebio ma i tentativi offensivi furono vani. Nel giugno del 1917, in concomitanza con la grande infruttuosa offensiva dei battaglioni alpini sull’Ortigara, riprese l’offensiva sul monte Zebio, ma anche questa volta con molte perdite e con scarsi risultati.

Lussu, che pure era stato un acceso interventista e si era battuto con grande coraggio durante tutta la guerra, assume un atteggiamento fortemente critico nei confronti dei comandi militari dell’epoca. La guerra venne condotta male da generali impreparati e presuntuosi, incapaci di rendersi conto dei propri errori nonché decisi spietatamente a sacrificare migliaia di vite umane pur di conquistare pochi palmi di terreno. I tremendi errori dei comandanti fanno sì che, sempre più spesso, costoro vengano considerati dai combattenti come i loro veri nemici. Alcuni, come il Tenente Ottolenghi, arrivano pertanto ad auspicare un ammutinamento generale in cui i reparti facciano dietro front e poi vadano avanti, sempre avanti, fino a Roma, “perché lì è il gran quartier generale nemico.”

L’atmosfera che Lussu comunica nelle sue pagine rispecchia fedelmente una guerra che l’esercito italiano combatté ottusamente sempre all’offensiva fino al 1917, logorandosi fin quasi all’esaurimento e crollando miseramente al contrattacco degli austro-tedeschi nella Battaglia di Caporetto. Il memoriale di Lussu, comunque, si interrompe prima della XI battaglia della Bainsizza, annunciata nell’ultima pagina del libro, e della successiva rotta di Caporetto.

L’introduzione del libro è stata scritta da Mario Rigoni Stern, che così inizia il suo testo: “Tra i libri sulla Prima Guerra Mondiale, Un anno sull’Altipiano, di Emilio Lussu è, per me, il più bello. Tra quanti ne ho letti, studiati, consultati, di autori italiani, austriaci, tedeschi, francesi, inglesi, russi, americani, nessuno, proprio nessuno, mi ha coinvolto e reso partecipe con quanto l’autore racconta”.

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