03 novembre 2016 – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento in consiglio comunale del capogruppo di Arese al Centro, Giuseppe Bettinardi, che approfondisce le ragioni per le quali la sua lista ha votato a favore della delibera sull’accoglienza dei profughi nel nostro Comune (leggi qui). Arese al Centro, nell’annunciare il si alla delibera, chiede comunque all’amministrazione l’impegno ad organizzare un consiglio comunale aperto agli interventi dei cittadini sul tema dell’accoglienza, al fine di valutare il pensiero e l’orientamento degli aresini direttamente dalla loro voce. Di seguito il testo integrale dell’intervento di Bettinardi.
Volevo brevemente esprimere alcune considerazioni per motivare il nostro giudizio sulla delibera proposta partendo dal presupposto che:
– La prima considerazione è che esiste il diritto ad emigrare, a lasciare il proprio paese sia quando la vita sia diventata molto difficile o impossibile per le persecuzioni politiche o religiose tali da mettere in serio pericolo la vita delle persone. O quando devastato da guerre, da degrado o da povertà endemiche o di sottosviluppo. Espatriare è quindi un diritto che deve essere riconosciuto.
– Se esiste quindi un diritto ad emigrare va tenuto presente che ancor prima, esiste un diritto a non emigrare. L’emigrazione non deve essere forzata, costretta o addirittura pianificata. Il dovere della comunità internazionale è quello di intervenire sulle cause prima che sulle conseguenze, di affrontare i problemi che nei Paesi di emigrazione spingono persone e famiglie ad andarsene. Ma esiste anche il dovere di chi emigra, di verificare se sussistano le condizioni per poter rimanere e portare il proprio aiuto e contributo al proprio Paese.
– Le grandi potenze è risaputo destabilizzano alcune aree geopolitiche, armano e finanziano Stati corrotti e califfati.
Stante quanto considerato riteniamo però che i Paesi di destinazione hanno il diritto di governare le immigrazioni e di stabilire delle regole per l’accesso e l’integrazione degli immigrati nella loro società. Principi elementari di diritto umanitario dicono che chi arriva deve essere accolto e accudito, ma i governi devono anche pensare al bene comune della propria nazione nei cui confronti le immigrazioni possono diventare una minaccia. Tra i criteri per la difesa del bene comune nelle politiche immigratorie esiste anche il dovere di salvaguardare la propria identità culturale e garantire una integrazione effettiva.
Riteniamo che non ci si possa chiudere davanti a questi fenomeni epocali, ma neppure cedere alla retorica superficiale. L’accoglienza e l’integrazione rappresentano problemi molto impegnativi e non è sufficiente una generica volontà a risolverli. Dietro le migrazioni non ci sono solo legittimi bisogni, ma anche reti di sfruttamento delle persone e disegni di destabilizzazione internazionale. La speranza di chi emigra va fatta convivere con la speranza della società che li accoglie. La speranza va quindi organizzata e per questo occorre realismo.
Alla luce di quanto dichiarato, noi esprimiamo comunque un parere favorevole all’approvazione della Delibera presentata ma invitiamo e proponiamo data la delicatezza del tema trattato e delle conseguenze che tale attuazione comporterà e riverserà al nostro territorio, l’Amministrazione ad organizzare un Consiglio Comunale Aperto, per comprendere la disponibilità all’accoglienza da parte dei nostri cittadini per evitare ed anticipare spregevoli azioni di ostruzionismo ma cercare una cooperazione e collaborazione fattiva tra tutte le parti coinvolte.
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