05 luglio 2016 – Il rinnovato sito aresini.it, che ora trova spazio al dominio.info (vedi qui), pubblica, nella sua sezione Analisi Costi, alcune considerazioni sui bandi a sostegno del commercio locale, finanziati con i fondi messi a disposizione dall’Accordo di programma per l’area ex Alfa. In particolare l’attenzione viene posta sulla partecipazione all’ultimo bando pubblicato: “Su appena 20 domande presentate – è l’analisi – solo dieci sono state accettate. Quindi ci sono i soldi a fondo perduto ma nessuno partecipa, come mai? Ovviamente per il sindaco e gli assessori è tutto nella norma: i soldi a fondo perduto fanno dunque ‘ribrezzo’ ai commercianti, oppure sono i bandi incomprensibili e fuori dal mondo? E come mai non è possibile neppure sapere a chi e per cosa quei 140 mila euro pubblici sono stati dati e per fare cosa in concreto?”.
Il riferimento è in particolare al terzo bando per il sostegno delle microimprese, chiusosi a fine aprile, che stanziava circa 450 mila euro per progetti innovativi (leggi qui): “L’amministrazione comunale – sostiene il commento su aresini.net – si dichiarava soddisfatta per l’esito del terzo bando per il sostegno delle microimprese in quanto, alla scadenza del 29 aprile, gli operatori locali avevano presentato 20 domande di partecipazione. Secondo l’amministrazione comunale grazie a queste domande erano stati richiesti finanziamenti per 241 mila euro, corrispondenti al 53 per cento delle risorse messe a disposizione dal bando. Un risultato portato come grande successo dopo ai fallimentari risultati dei due precedenti bandi: il primo andato deserto ed il secondo a cui avevano partecipato solo quattro operatori. “Al di la dei numeri delle domande ricevute, che dovrebbero far riflettere chi siede in Comune, in quanto ricevere in oltre un anno solo 24 domande a fronte di finanziamenti per 550 mila euro rappresenta un chiaro segnale che qualcosa non funziona nel modo di approcciarsi ai problemi del commercio e delle imprese locali, recentemente è stato pubblicato anche l’esito della selezione di quelle ultime 20 domande. E così, a fronte di appena 20 domande, solo la metà è riuscita ad ottenere finanziamenti per complessivi euro 105.627,18. Un risultato che conferma inesorabilmente la profonda difficoltà di comprendere il significato dei bandi pubblicati dal nostro Comune, infarciti di quella filosofia tipica di chi non conosce il mondo, di chi ogni giorno alza la saracinesca e usa termini stile ‘ricerca precompetitiva applicata e simili amenità’ e la difficoltà a parteciparvi da parte dei nostri commercianti e imprenditori che normalmente riescono a far fronte alla spietata burocrazia italiana ma non a quella messa in piedi con un certo impegno dall’amministrazione Palestra”.
L’articolo contesta poi il fatto che non sarebbero stati pubblicati i riferimenti di coloro che hanno vinto i bandi: “Al di la di questo risultato palesemente negativo – si sostiene nell’articolo – non si comprende il motivo per cui il Comune di Arese non abbia neppure indicato il nome dei soggetti che hanno ottenuto finanziamenti pubblici, segnalando quali progetti concretamente saranno pagati con denari pubblici per oltre 140 mila euro. Qui infatti non si tratta di aiuti a persone, per i quali è opportuno omettere il beneficiario, ma di veri e propri bandi con cui le risorse pubbliche si spendono per realizzare determinati progetti. I soldi sono di tutti i cittadini e per trasparenza è necessario che tutti i cittadini e tutti i commercianti e imprenditori siano messi in grado di sapere come quei soldi saranno impiegati realmente sul territorio per supportare le imprese, i commercianti e le attività. Solo così i soggetti esclusi potranno sapere cosa dovevano e potevano chiedere, i cittadini potranno verificare con mano l’utilità di quel finanziamento per ‘ricerche precompetitive applicate e innovazione tecnologica, acquisto di brevetti, ecc.’ e in futuro altri operatori potranno finalmente capire quello che finora, incredibilmente, visto i contenuti e risultati dei bandi pubblicati da questa giunta, molti non hanno capito: il motivo per cui si dovrebbero presentare delle domande per ottenere finanziamenti a fondo perduto”.
© riproduzione riservata
Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese