30 agosto 2013 – La costruzione del nuovo quartiere di Arese Sud è ormai inevitabile? Secondo il Movimento 5 Stelle no. I “grillini” lo sostengono sul loro blog dedicato ad Arese con una proposta molto particolare: utilizzare i soldi che al Comune arriveranno a seguito della firma sull’Accordo di Programma (Adp) per riacquistare dal gruppo Sansovino, che si appresta a costruire sull’area, il terreno. L’obiettivo? Farlo rientrare nel Parco delle Groane e renderlo un’area verde “con servizi, attrezzature, un museo dell’agricoltura e molto altro”. L’intervento del Movimento parte però con un atto di accusa contro la società immobiliare e i volantini da essa realizzata: alcune delle informazioni lì riportate potrebbero, secondo il M5S, essere ritenuti pubblicità ingannevole. E ci si chiede anche come mai i lavori non siano ancora partiti.
“La nostra analisi, da ignoranti”, si legge sul blog, “è che le stime di vendita degli appartamenti e dunque di rientro dell’investimento sono talmente basse che in questo momento è meglio aspettare. I soldi, quelli veri, non arrivano certo dall’edilizia convenzionata, ma dal mercato. Purtroppo per Sansovino la situazione attuale è tale per cui le possibilità di vendita ad un buon prezzo con tempi certi sono al di sotto delle aspettative anche, è triste dirlo, per un sito appetibile come quello di Arese”.
La seconda parte dell’intervento del Movimento 5 Stelle è dedicata agli errori, o presunti tali, contenuti nei volantini che pubblicizzano il nuovo quartiere. Sono tre i punti su cui i grillini si concentrano: l’assenza in tutti i rendering pubblicitari dei fili dell’alta tensione che attraversano l’area, il calcolo delle distanze tra il quartiere e i centri di Arese e Milano (rispettivamente poche centinaia di metri e cinque chilometri secondo il volantino, un chilometro e dodici chilometri secondo il Movimento) e, riferendosi alla pubblicizzata architettura verde ed eco-sostenibile, il fatto che “oltre all’alta tensione, Arese sud sarà circondata anche da centri di raccolta rifiuti, fabbriche chimiche ed un eliporto”.
E così il post si conclude con una proposta. “Ricompriamoci Arese Sud con i soldi dell’ex Alfa Romeo, realizziamo un parco VERO, oppure degli orti, oppure rimettiamo a coltura i terreni,” sostiene il Movimento. “Chiediamo che il parco delle Groane includa anche Arese Sud! L’area diventerà la porta del parco a sud, con servizi e attrezzature, un museo dell’agricoltura e molto altro. La morfologia dell’area lo consentirebbe! Si abbia il coraggio di una mossa audace, un cambiamento di rotta deciso e controcorrente”.
Se sulla carta una proposta del genere è sicuramente accattivante, bisognerebbe capire se è anche realizzabile. Oltre agli accordi a suo tempo firmati con il gruppo Sansovino, ci sono i vincoli dell’Accordo di Programma, che non mette a disposizione soldi per qualunque progetto: tutti i punti del complesso documento fanno riferimento a impegni precisi. Si è sicuri che si possano modificare le destinazioni d’uso del denaro previsto dall’Adp? Quali somme potrebbero essere eventualmente dedicate a questo progetto? Il denaro così reperito sarebbe sufficiente a coprire il valore dell’area? Quale iter andrebbe messo in piedi e quali enti dovrebbero essere coinvolti per giungere a un risultato di questo tipo? Giriamo queste domande al Movimento 5 Stelle che avendo fatto una proposta così “audace”, come loro stessi la definiscono, avrà sicuramente analizzato anche questi aspetti.
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