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Le elezioni e quel demonio di D’Hondt!

04 maggio 2012 – Victor D’Hondt, chi è, o meglio, chi era costui? Innanzitutto un matematico e giurista belga vissuto tra il 1841 e il 1901. E poi l’ideatore del famigerato metodo che porta il suo nome e che viene utilizzato per determinare la ripartizione dei seggi alle elezioni amministrative (ma anche a quelle per il Senato). Crediamo che in molti, noi per primi e anche diversi dei candidati, non abbiano poi così chiare le alchemie che portano all’assegnazione dei seggi dopo le elezioni. Con l’aiuto del nostro valido (e disponibilissimo) collaboratore Alessandro Corniani, proviamo a spiegare come funziona dunque il Metodo D’Hondt simulandone anche l’applicazione in un comune che assegna 16 seggi in consiglio comunale, come succede ad Arese.

Visto che il Ministero dell’Interno fornisce una guida alle elezioni comunali (clicca qui), ci permettiamo di riassumere i concetti più importanti per il cittadino, elettore attivo. Il nostro consiglio comunale è composto dal sindaco e da 16 membri, poiché Arese è comune con popolazione superiore a 10.000 abitanti ma inferiore ai 30.000. Elettori attivi sono tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età entro il 6 maggio 2012 così come i cittadini di uno stato membro dell’Unione Europea residenti nel comune che abbiano presentato apposita istanza al sindaco entro il 27 marzo 2012. Il Ministero dell’Interno ricorda che, per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste è iscritto, l’elettore deve esibire un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. In caso di smarrimento, se ne potrà chiedere un duplicato agli uffici comunali che – a questo fine – devono restare aperti dal primo al cinque maggio dalle ore 9:00 alle 19:00 e i giorni delle votazioni per tutta la durata delle operazioni di voto (vedi qui). Viene eletto sindaco il candidato che ottenga la maggioranza assoluta dei voti validi; in caso non si ottenesse questo risultato, si procede ad un secondo turno di votazione (ballottaggio) che avrà luogo la seconda domenica successiva alla prima votazione (20 maggio 2012). Sono ammessi al ballottaggio i due candidati sindaco che abbiano ottenuto al primo turno il maggior numero di voti e verrà eletto sindaco colui che riceverà la maggioranza dei voti del ballottaggio.

L’attribuzione dei seggi al consiglio comunale viene effettuata dopo l’elezione del sindaco poiché alla lista o al gruppo di liste collegate viene assegnato il 60% dei seggi. Ciò significa che su 16 seggi, alle liste vincitrici ne spetteranno 10 (arrotondamento per eccesso di 9.6) e alle liste di opposizione ne spetteranno 6. E’ importante sottolineare che al ballottaggio la coalizione di sostegno al candidato potrebbe essere diversa da quella del primo turno a causa degli apparentamenti. I seggi di maggioranza non verranno pertanto distribuiti tra i partiti in coalizione al primo turno ma tra tutti quelli che avranno appoggiato con l’apparentamento il candidato vincitore. Per questa ragione non è possibile definire la composizione del consiglio comunale dopo il primo turno ma bisogna necessariamente attendere l’esito del ballottaggio. L’assegnazione viene svolta attraverso il Metodo D’Hondt che prevede che si divida il totale dei voti di ogni lista per numeri interi successivi (1, 2, 3, 4…) e si assegnino i seggi disponibili in base ai risultati in ordine decrescente. Semplice? Neanche per idea, finché non se ne vede un esempio… Supponiamo che siano da distribuire 16 seggi secondo la legge elettorale con il Metodo D’Hondt e che il candidato sindaco Alpha – vincitore al ballottaggio – sia supportato da tre liste, che il candidato Beta sia supportato da 3 liste e che ci siano altri tre candidati con una sola lista. Al candidato Alpha verranno assegnati 10 seggi, che verranno ripartiti tra le liste che fanno parte della sua coalizione mentre alle minoranze 6 seggi: facciamo una simulazione con 11.900 votanti su 5 candidati in modo da cercare di capire meglio…

 

Alpha

Beta

Gamma

Delta

Epsilon

 

A1

A2

A3

B1

B2

B3

C1

D1

E1

Voti

3500

1200

100

2500

500

400

1900

1000

800

Divisori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3500

1200

100

2500

500

400

1900

1000

800

2

1750

600

50

1250

250

200

950

500

400

3

1167

400

33

833

167

133

633

333

267

4

875

300

25

625

125

100

475

250

200

5

700

240

20

 

 

 

 

 

 

6

583

200

17

 

 

 

 

 

 

7

500

171

14

 

 

 

 

 

 

8

437

150

13

 

 

 

 

 

 

Guardando alla tabella nella parte relativa alla distribuzione dei seggi di maggioranza (Alpha) è possibile vedere come, dopo il giro delle divisioni, il decimo valore più alto sia 437. Tale valore rappresenta il numero minimo di voti che deve avere preso una lista della coalizione per ottenere un consigliere comunale. Il partito A3, quindi, pur facendo parte della coalizione di maggioranza, non avrà nessun rappresentante in consiglio comunale perché votato da sole 100 persone. Lo stesso discorso vale per i seggi di opposizione, con la differenza che il valore limite è il sesto più alto perché i seggi a disposizione sono in questo caso sei. Al fine di definire chi viene eletto in consiglio comunale, vengono presi i numeri più elevati (in neretto). In caso di parità, il Metodo D’Hondt viene a premiare chi ha ottenuto la cifra più elevata alla prima divisione. Rispetto ad altri metodi di scelta, il Metodo D’Hondt – senza il premio di maggioranza – favorisce quindi i grandi partiti riducendo l’eventuale frammentazione politica. La prossima settimana faremo una simulazione dei seggi in base ai risultati che emergeranno dal voto del 6 e 7 maggio. Sarà però, come abbiamo spiegato, una simulazione che potrebbe non essere realistica perché verrà condotta sulla base delle coalizioni del primo turno e non, come invece dovrà essere fatto, in funzione degli eventuali apparentamenti che verranno resi noti solo successivamente. E adesso scusateci: dobbiamo andare a prendere qualcosa contro il mal di testa…

Con la collaborazione di Alessandro Corniani

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