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Mozione Adp, il punto della maggioranza

14 dicembre 2017 – La maggioranza torna sulla mozione presentata e poi approvata dal consiglio comunale dello scorso 30 novembre (leggi qui) in merito all’Atto Integrativo all’Accordo di Programma al momento in fase di definizione in Regione Lombardia. Il Pd, il Forum e Arese Rinasce – Unione Italiana tornano dunque congiuntamente sulla discussione in consiglio comunale e sulle ragioni che stanno alla base della mozione approvata poi all’unanimità dall’assemblea, con le astensioni di Arese in Testa e Movimento 5 Stelle e con la Lega Nord non presente in aula.

“La mozione – spiegano i gruppi di maggioranza – è nata per far presente che riteniamo intollerabile che Regione Lombardia continui, come fatto finora, a non coinvolgere in modo adeguato tutti i sindaci, rappresentanti dei territori interessati dall’intervento, nella definizione dell’accordo stesso, svuotando di valore i tavoli tecnici legittimamente e formalmente costituiti, mentre in contemporanea utilizza un canale privilegiato con i privati interessati ad operare sull’area”.

L’obiettivo della mozione, sottolinea la maggioranza consiliare, è dunque quello di “ribadire a tutti gli attori, in primis a Regione Lombardia, ente promotore dell’Accordo di Programma, quanto già espresso con fermezza e con forza in più circostanze dal nostro sindaco, nelle sedi e nelle forme istituzionali preposte, ovvero che Arese non accetta un’agenda delle priorità dettata esclusivamente dagli interessi del privato, ma detta le condizioni irrinunciabili per portare un progetto per quell’Area in Consiglio Comunale”.

Condizioni che prevedono il completamento delle infrastrutture previste dal primo accordo (ribaltamento casello, variante Varesina e connessione al Sempione), nuovi investimenti strutturali preliminari vincolanti, lo sviluppo occupazionale e di impresa, l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e la sostenibilità ambientale e il potenziamento del trasporto pubblico.

I partiti di maggioranza ricostruiscono poi la concitata discussione in consiglio, e come si è giunto a un accordo che ha trasformato la mozione di maggioranza in una mozione dell’intero consiglio comunale: “Al termine di un’aperta, partecipata e a tratti aspra discussione – dicono – tra la richiesta di maggiore coinvolgimento delle minoranze e scomposte invettive rivolte dal consigliere Muratori all’amministrazione, è apparso chiaro che nessuno dei gruppi consiliari presenti in aula era contrario ai contenuti della mozione in sé. Si è quindi cercato e trovato, grazie alla preziosa collaborazione di parte dei gruppi consiliari di minoranza, un equilibrio tra la legittima richiesta di partecipazione e la volontà a procedere senza indugio, essendo la maggioranza motivata a raggiungere un’approvazione unanime da parte del consiglio, perché ciò avrebbe amplificato il peso politico della mozione.

Malgrado una parvenza di intesa sia alla fine stata trovata, Pd, Forum e Arese Rinasce – Unione Italiana criticano la scelta di astensione operata da Arese in Testa e Movimento 5 Stelle: “Dopo essere stata trasformata – sostiene la maggioranza in una mozione dell’intero consiglio, sottolineando ulteriormente la necessità di misure per combattere l’inquinamento non solo atmosferico, ma anche acustico e la richiesta di istituire tavoli tematici di lavoro, la mozione è stata approvata con l’inspiegabile astensione del Movimento 5 Stelle e di Arese in Testa, che sorprendentemente considera ‘i giochi fatti’, sebbene nessuna ipotesi di accordo sia stata discussa con i rappresentanti dei territori democraticamente eletti, né tantomeno da essi approvata. La mozione incassa invece il voto favorevole e, aggiungiamo noi, responsabile, espresso dai consiglieri dei gruppi di minoranza Arese al Centro e Forza Italia, scelta particolarmente apprezzabile da parte di quest’ultimo partito, facente parte della maggioranza in Regione Lombardia”.

Le ultime bordate sono però per la Lega Nord: “Rammarico – concludono i partiti di maggioranza – per l’assenza alla seduta del consigliere della Lega Nord, Sergio Cattaneo, che però dalle pagine di un giornale locale ha avanzato alcune richieste. Resta la curiosità di sapere come si sarebbe espresso in Consiglio il rappresentante del partito del Presidente della Regione Lombardia, e se le istanze da lui espresse a mezzo stampa abbiano trovato la strada per risalire i gradini della gerarchia leghista, fino ad arrivare a chi sta gestendo questo complesso intervento con piglio centralista, totalmente indifferente al contributo dei territori e sordo alla voce dei cittadini e dei loro rappresentanti”.

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