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Passaparola ancora all’attacco della giunta

18 marzo 2014 – Prosegue la contrapposizione tra amministrazione comunale e Passaparola sul tema della viabilità, con il gruppo che invia questo intervento a proposito dei 62 metri quadrati di terreno che il Comune prevede di acquisire dai condomini ex Gescal e Gran Paradiso, ai quali ha avanzato una proposta tramite i rispettivi amministratori condominiali (leggi qui).

Tempo fa quando si evidenziava che i progetti mostrati dall’assessore e dal Sindaco contenevano ipotesi di espropri di proprietà private, la maggioranza, il sindaco ed i portavoce vari accusavano senza mezzi termini Passaparola di fare allarmismo. Il sindaco in data 28 gennaio 2014 (meno di un mese e mezzo fa!!) sentiva la necessità di rivolgersi ai cittadini per rassicurarli in merito al progetto viabilistico e in una lettera diretta a rassicurare i cittadini (e pagata da tutti noi) assicurava che “assolutamente” non ci sarebbero stati espropri. Del resto, come si legge in quella lettera, secondo il sindaco c’era “molto allarmismo” ed era pertanto suo “dovere” dare “risposte corrette e precise”. Per farlo immaginava di dialogare con ogni cittadino, rispondendo alle domande che più frequentemente le venivano poste. Domanda: Esproprierete giardini privati? Risposta: Assolutamente no.

Settimana scorsa, alcuni cittadini preoccupati, ci avevano raggiunto ai nostri banchetti per riferirci che diversamente dalle rassicurazioni contenute in quella lettera firmata dal sindaco, pagata da tutti i cittadini e distribuita a tutti gli aresini, il loro amministratore era stato contattato e ricevuto in Comune ed era stato avvisato che le strepitose rotonde interferivano con la proprietà privata condominiale e che quindi aree private (non comunali) sarebbero state oggetto di procedure di esproprio. Convinti delle rassicurazioni del Sindaco scritte nero su bianco in merito agli espropri pensavamo si trattasse di un errore (clicca qui). Oggi il sindaco, sollecitato ancora una volta da Passaparola, finalmente risponde a quei cittadini cercando di fare un incredibile e rocambolesca inversione di marcia rispetto a quelle rassicurazioni. E così, quell’”assolutamente non ci saranno espropri”, quella certezza del sindaco che tutti noi abbiamo letto (e pagato) si trasforma incredibilmente in una disarmante smentita che dimostra ancora una volta il livello di conoscenza degli effetti reali del progetto da parte del Sindaco e dei suoi assessori.

Nel disperato tentativo di negare l’evidenza, l’amministrazione comunale cerca anche di spacciare l’eventuale “cessione bonaria” delle proprietà come qualcosa di diverso dall’esproprio. Si apprende di tentativi di dare vita a improbabili forme di “baratto” (elementare forma di relazione umana) tra parcheggi attualmente pubblici con proprietà attualmente private. Manutenzione di parcheggi ad uso pubblico in cambio di angoli di giardini condominiali privati. Forse il sindaco dimentica che la cessione c.d. Bonaria (ossia l’accordo sull’indennità di esproprio da corrispondere al privato) non è altro che una fase del normale procedimento di esproprio che si aprirà nel momento in cui sarà approvato il progetto definitivo. Considerato che quel progetto (a differenza di quanto scriveva il sindaco ai cittadini dando risposte “corrette” e “precise”) prevede una interferenza con le proprietà private, queste ultime, per la “pubblica utilità” dell’intervento (conseguenza naturale dell’approvazione del progetto), saranno destinate a soccombere. Il Privato (chiunque esso sarà) dovrà solo decidere la modalità di cessione: o in via bonaria o tramite decreto definitivo di esproprio.

Chissà cosa diranno oggi quelle persone vicine al sindaco che meno di una settimana fa dicevano che non sarebbe stato espropriato un solo metro quadrato e che quei cittadini che si erano rivolti al nostro banchetto dicevano fesserie. Ora che su questo argomento i nodi sono arrivati al pettine, una domanda la poniamo noi a tutti i cittadini: chi faceva dunque disinformazione? Forse chi cercava di negare l’evidenza? Chi cercava in tutti i modi di difendere l’indifendibile? Lo stupore è evidente e le domande in merito all’affidabilità delle dichiarazioni rese in questi mesi da parte di chi amministra ancora più naturali e preoccupanti. Se il sindaco si deve smentire su un argomento così evidente (gli espropri per realizzare le rotonde erano già documentati e bastava guardare il progetto presentato in auditorium per comprenderlo), come possono gli aresini fidarsi di tutte le altre garanzie fornite dal sindaco in merito al traffico che passerà per Arese? Come dimenticare che in quella lettera si sosteneva che il progetto non è al servizio del centro commerciale? Come non ricordare che quel progetto viene viceversa realizzato a spese dell’operatore privato del centro commerciale (7 milioni e 400 mila euro) e ricade nelle opere di viabilità di accesso all’area interessata dal centro commerciale?

Come non considerare che il sindaco sosteneva che ci sarà una nuova strada a Castellazzo ma che una “nuova” strada non risulta da nessuna parte (unico intervento previsto un peduncolo di immissione sulla strada che rimarrà immutata)?. E cosa dovremo pensare sulle previsioni del traffico in Arese? Sul fatto che lampioni a Led o rete WI-Fi vengono inseriti tra gli argomenti in grado di garantire ad Arese un futuro senza traffico? Anche su quei temi dovremo aspettare solo del tempo per capire che il sindaco in quella lettera ha solo espresso delle fugaci speranze e nulla di più? Ma non erano risposte corrette e precise quelle del sindaco? Noi ad Arese ci viviamo, le future generazioni ci vivranno ed è assai preoccupante dover considerare che le granitiche certezze del sindaco, espresse nel mese di gennaio a tutti gli aresini, su un tema come questo, dopo solo un mese e mezzo, sono già diventate parole al vento.

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