30 maggio 2012 – Quello che abbiamo ricevuto e che qui pubblichiamo è un intervento che probabilmente farà discutere. Il suo autore è Alberto Gulisano, ex coordinatore di Forza Italia prima e assessore per due mandati nella giunta Perferi poi. Gulisano analizza quelle che a suo parere sono state le cause della pesante sconfitta subita dal Pdl alle ultime elezioni amministrative.
Per il PDL le elezioni ad Arese si sono concluse al primo turno con una sonora bastonatura, ma ho voluto attendere che si concludesse anche il ballottaggio prima di esprimere alcune valutazioni sulla campagna elettorale, sulle forze politiche che vi hanno partecipato, sul risultato deludente (che francamente mi aspettavo) e sulle responsabilità di questa sconfitta, che sono tante. Conosco bene il mondo politico aresino avendo prestato la mia attività dal lontano 1994 prima come coordinatore di Forza Italia e poi come assessore per due mandati, e penso di essere in grado di esprimere il mio punto di vista da “addetto ai lavori” senza alcuna animosità perché ho abbandonato la politica attiva ormai da quasi quattro anni e non ho partecipato in alcun modo alla campagna elettorale appena conclusa. Per una città come Arese, storicamente moderata, la sconfitta del PDL è ingiustificabile e non può essere motivata unicamente dalla “punizione” che gli elettori hanno voluto dare al partito per l’appoggio al Governo Monti che è stato capace solo di caricarci di tasse.
Le motivazioni sono ben altre e traggono origine esclusivamente dal nostro territorio. Andreotti diceva “il potere logora che non ce l’ha” ma per il PDL aresino è stato l’esatto contrario. Già alla fine del primo mandato Perferi si è scatenata, con cinque anni di anticipo, la guerra per la candidatura a sindaco che ci sarebbe stata nel momento in cui Perferi, concluso il secondo mandato non avrebbe potuto ricandidarsi. Quella guerra fratricida, vissuta tutta all’interno di Forza Italia, venne foraggiata da politici di calibro regionale e nazionale che giocavano una partita di Risiko utilizzando le truppe cammellate sul nostro territorio. Dopo cinque anni di combattimenti, giunti stremati e divisi alla designazione del nuovo candidato sindaco, non riuscendo ad esprimere un nominativo condiviso da tutti, i signori della guerra targati Forza Italia furono costretti a cedere lo scettro ai cugini di Alleanza Nazionale che espressero la candidatura di Fornaro. Non vorrei per il momento esprimere giudizi sugli ultimi tre anni di governo della città perché sono state fatte troppe strumentalizzazioni, sono state date per reali circostanze inesistenti, è stato dato spazio a calunnie e mezze verità. La vicenda non è ancora conclusa e se è vero che il tempo è galantuomo fra qualche mese probabilmente sapremo esattamente cosa è avvenuto in questo “buco nero” durato tre anni. L’unica cosa certa e inconfutabile è che la Giunta capitanata da Fornaro, frutto almeno per il PDL di una lottizzazione delle poltrone a seconda del politico di riferimento in Regione o al Parlamento, si è rivelata inadeguata al compito che doveva svolgere e questo a prescindere dalle disavventure giudiziarie del Sindaco.
Se il PDL aresino ha perso malamente le ultime elezioni lo deve quindi solo ed esclusivamente al comportamento che ha tenuto non solo negli ultimi tre anni, ma negli ultimi otto, e se non vuole essere spazzato via definitivamente dalla scena politica della città deve pensare a rifondarsi sul territorio, senza ingerenze di parlamentari o consiglieri regionali, avendo come unico interlocutore il Coordinatore Regionale del partito che a mio avviso dovrebbe nominare un commissario straordinario per Arese, con il compito di fare un po’ di pulizia, restituendo visibilità a quella parte di dirigenti e iscritti, e fortunatamente sono tanti, che credono ancora che la politica debba essere al servizio dei cittadini e non il contrario, e mi riferisco a coloro che sono stati emarginati o si sono volontariamente allontanati dal PDL perché si sentivano ormai estranei in casa propria. Vorrei concludere con una considerazione sul risultato del ballottaggio. Nonostante la scellerata presa di posizione di alcuni esponenti del PDL che hanno fatto proselitismo a favore del candidato della sinistra, ha vinto Pietro Ravelli, e ne sono lieto! Il PDL con la vittoria di Ravelli avrà un solo consigliere, mentre con la vittoria di Augurusa ne avrebbe avuti due? Pazienza! Se Pietro Ravelli governerà bene probabilmente sarà rieletto tra cinque anni e per il PDL la “traversata del deserto” si allungherà di un quinquennio? Va bene! Vuol dire che la città avrà avuto un beneficio da questa Amministrazione. Fino a quando nei partiti ci saranno persone che ragionano in termini di benefici personali a discapito del bene comune non andremo da nessuna parte!
Alberto Gulisano
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