22 dicembre 2017 – Se il penultimo consiglio comunale aveva visto una parte delle minoranze convergere, dopo un’accesa discussione, sulla mozione della maggioranza in merito all’Atto Integrativo dell’Accordo di Programma (leggi qui), nella seduta consiliare di ieri sera si è consumato un nuovo strappo, con le opposizioni tutte che hanno disertato l’aula. Accusando nuovamente la maggioranza di poca trasparenza e di scarso coinvolgimento del consiglio comunale e della cittadinanza su temi di primaria importanza.
Come premettono Lega, Forza Italia, Arese al Centro, Movimento 5 Stelle e Arese in Testa nel motivare questa nuova scelta di rottura: “Le forze di minoranza presenti in consiglio comunale – spiegano le opposizioni unite – lamentano l’ennesima mancanza di considerazione e di rispetto nell’azione amministrativa che codesta maggioranza svolge dal proprio insediamento. Nonostante le proclamate affermazioni del sindaco circa la trasparenza degli atti e il coinvolgimento di tutto il consiglio comunale, a pochi mesi dalla scadenza di mandato, con arroganza e manifesta superiorità, decidono e approvano fondamentali argomenti in sede di consiglio comunale senza rispetto dei cittadini di Arese”.
Il j’accuse delle minoranze si articola fondamentalmente in tre punti, e ha come filo conduttore quella che l’opposizione vede come una scarsa propensione della giunta a fornire alle opposizioni e anche ai cittadini informazioni importanti sulla gestione della città. Il primo punto si focalizza sulla corposità dell’ordine del giorno, che di fatto avrebbe reso difficoltosa l’escussione di alcuni argomenti cruciali: “I consiglieri comunali – spiegano le minoranze – sono stati convocati in adunanza ordinaria del consiglio comunale il 21 dicembre 2017 alle ore 21 per deliberare ben 16 punti posti all’ordine del giorno. Tra i punti in delibera vi sono argomenti che incidono sulla vita degli aresini, quali Tari, Imu e Tasi, oltre ad affidamenti di strutture pubbliche e convenzioni in scadenza. L’ordine del giorno inoltre prevede, l’approvazione e la discussione di due bilanci di previsione: quello dell’Ente e quello dell’Azienda Speciale Casa di Riposo di Arese. Tutti gli argomenti posti in discussione sono di notevole importanza, meritevoli di adeguata attenzione, discussione e di idoneo tempo di approfondimento. Rispetto che deve essere riconosciuto anche ai rappresentanti dei relativi Cda e dei dirigenti comunali, invitati ad intervenire all’interno del consiglio, e che troveranno spazio e parola solamente in tarda nottata, precludendo il dovuto ascolto dei cittadini. Chiediamo alla presidente del consiglio comunale come possa ritenere che il dibattito si svolga in modo compiuto e approfondito con così tanti punti all’ordine del giorno, obbligando e limitando di fatto i consiglieri di minoranza ad esercitare il proprio ruolo di controllo e argomentando le proprie opinioni in ore inopportune”.
Il secondo punto riguarda le affissioni e la pubblicizzazione del consiglio comunale, mezzo attraverso il quale i cittadini vengono informati delle sedute, che in questa occasione sarebbe stato completamente sbagliato. I consiglieri comunali di minoranza segnalano infatti “che i manifesti affissi sul territorio comunale, quale strumento di avviso alla cittadinanza, riportano solo otto argomenti all’ordine del giorno contro i sedici previsti, ed invitano la stessa alle ore 21, mentre i consiglieri comunali sono stati telefonicamente convocati alle ore 20.00. Chiediamo pertanto all’amministrazione comunale se ritenga che i cittadini non siano meritevoli parimenti di partecipare collegialmente all’adunanza e all’ascolto degli argomenti posti all’ordine del giorno”. Le minoranze segnalano poi anche che sul sito del Comune di Arese, dove è stato correttamente pubblicizzato l’ordine del giorno e dove le variazioni potrebbero essere fatte in tempo reale, viene comunque riportato un orario di inizio della seduta consiliare errato. “Tale comunicazione – affermano le minoranze – di fatto impedisce alla cittadinanza di seguire l’adunanza in modo trasparenze e corretto”.
L’ultimo rilievo riguarda invece la conduzione delle riunioni dei capigruppo, che sono quegli incontri che precedono i consigli comunali nei quali c’è un primo confronto e approfondimento sugli argomenti che la giunta intende portare in aula: “Lamentiamo – dicono le opposizioni – la gestione assolutamente inadeguata delle riunioni della capigruppo, propedeutica all’analisi degli argomenti da presentare all’approvazione del consiglio comunale. Tale disagio è provocato dall’assoluta assenza degli assessori in tutte le riunioni oltre alla frequente carenza documentale. Tutto ciò ostacola una corretta spiegazione dei contenuti deliberativi e degli atti, demandati alla sola presenza del presidente del consiglio comunale”.
La chiusura delle opposizioni è estremamente drastica: “Quanto denunciato sopra – concludono le opposizioni – evidenzia la volontà di questa maggioranza e del sindaco di escludere la minoranza da una fattiva collaborazione, quale elemento di garanzia democratica, in conformità a quanto previsto da leggi specifiche e dal Testo Unico. Si ritiene grave l’atteggiamento messo in atto dall’amministrazione comunale, pertanto con profonda amarezza le minoranze sono assenti dai banchi del consiglio comunale in segno di protesta, e ne danno pubblica comunicazione”.
Ricordiamo che un’analoga forma di protesta, e sempre legata a quella che la minoranza definisce una scarsa attitudine a comunicare e condividere da parte della maggioranza, era già stata attuata altre due volte nei quattro anni e mezzo di amministrazione Palestra: la prima in occasione del consiglio comunale del 30 settembre 2014 (leggi qui) e la seconda in occasione del consiglio del 18 aprile 2016 (leggi qui).
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