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“Manifestazione ok e nessuna irruzione”

13 maggio 2014 – Sono arrivati ieri, a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, i primi commenti alla manifestazione di sabato da parte di Passaparola, che l’ha organizzata, e del Patto Civico (leggi qui), la coalizione di governo cittadino. Rispettiamo l’ordine di arrivo e iniziamo con Passaparola, che nell’annunciare di avere raccolto altre 150 firme ai banchetti in piazza conferma la sua soddisfazione per l’esito della protesta: “Passaparola – dice Massimiliano Seregni – è pienamente soddisfatta per la manifestazione di sabato mattina. Una manifestazione diretta a dimostrare e far sentire l’amore per la nostra città. Non entriamo nel balletto dei numeri in quanto la finalità per noi non è la forma di un numero ma il contenuto di un’idea e di una proposta. Potremmo dire che eravamo sicuramente di più di quelli presenti nella grande manifestazione di Difendiamo Arese che ha costretto un’amministrazione comunale a cambiare idea. Possiamo dire che nella nostra artigianale organizzazione non eravamo neppure attrezzati per permettere di gestire l’audio e far ascoltare gli interventi e i contributi dei cittadini alle persone presenti. Il numero, se vogliamo parlare di numeri, per noi è quello di oltre 4.200 firme di cittadini contrarie all’attuale progetto di viabilità”.

Seregni ricorda poi le finalità della protesta, che ha avuto come fine ultimo quello di reiterare all’amministrazione la richiesta di un referendum consultivo sul progetto viabilità: “E’ stata una giornata di festa, di protesta democratica e di richiesta di rispetto della democrazia invitando ancora una volta il sindaco ad indire il referendum per ascoltare e seguire la volontà dei cittadini. Abbiamo ricordato che chi oggi amministra era anche lui contrario al progetto di viabilità quando chiedeva di essere eletto. Che quel progetto, secondo il Pd locale doveva essere cestinato un giorno dopo le elezioni tanto era irricevibile. Durante la manifestazione sono stati distribuiti oltre 350 fischietti, esauriti in pochi minuti e molti cittadini sono rimasti senza. Sono stati gonfiati oltre 700 palloncini a forma di cuore che hanno rallegrato la piazza e dato gioia ai più piccoli. Infine, sono stati distribuiti per chi non aveva fazzoletti da sventolare in segno di protesta, ripetendo un famoso gesto di protesta pacifica in uso in Spagna, pezzi di carta con l’espresso invito a non gettarli per terra ma nei cestini, come puntualmente verificato dato che allo sgombero della piazza la stessa risultava in condizioni migliori di come si fosse presentata al mattino, prima che centinaia di persone la occupassero”.

Seregni offre quindi la sua ricostruzione dei fatti che hanno scatenato le reazioni successive alla mattinata di protesta: “Al termine della manifestazione – racconta Seregni – Filippo Riva si è recato verso il Comune per consegnare un documento rappresentativo delle oltre 4.200 adesioni raccolte. Per questo i cittadini che volevano sono stati semplicemente invitati ad accompagnarlo in modo assolutamente pacifico. Presso le porte del Comune erano presenti correttamente e come da prassi i Carabinieri, avvertiti della manifestazione dalla Questura, a sua volta informata per tempo proprio da Passaparola. Ricordiamo infatti che le forze dell’ordine prestano servizio proprio per garantire l’incolumità e la sicurezza di tutti, compresi i manifestanti. I cittadini di Arese non hanno fatto alcuna irruzione o tentato alcuna irruzione nel Comune di Arese. E questo in quanto il termine irruzione denota e invoca una forma di violenza”.

Passaparola stigmatizza poi il comunicato emesso dall’amministrazione poche ore dopo la manifestazione: “Risulta davvero incredibile – sostiene Seregni – che un’amministrazione di sinistra, guidata dal Pd, e da un sindaco che parlava di un nuovo rapporto con i cittadini, arrivi ad assumere comportamenti che ricordano quelli già noti in altri sistemi poco democratici con continue minacce di querele e di azioni legali per chi esprime liberamente e semplicemente le proprie opinioni di dissenso verso un progetto. Se l’amministrazione comunale querela i suoi cittadini per quello che dicono, allora sarà Passaparola a difenderli in giudizio e garantire il rispetto di quella libertà di manifestazione del pensiero che è conquista del nostro sistema democratico. Nessuno dei bambini, anziani, madri padri nonni e singoli armati unicamente di palloncini a forma di cuore che hanno semplicemente accompagnato in modo pacifico Filippo Riva verso il Comune e fino alle porte del Comune risulta aver cercato di fare o tentare una irruzione. Pertanto, manifestiamo in nome di tutti i cittadini presenti, di quelli che in queste ore ci hanno scritto manifestando la loro incredulità per le parole dell’amministrazione comunale, il massimo stupore per il comunicato stampa diffuso da chi dovrebbe rappresentare Arese e diretto unicamente a dare una falsa rappresentazione dei fatti e che denota ancora una volta la scarsa predisposizione di questa amministrazione alla comprensione dei fatti. Un’amministrazione che non accetta chi esprime opinioni differenti”.

Passaparola critica, infine, anche il fatto che alcuni membri dell’amministrazione, dalle finestre del palazzo comunale, scattassero foto ai manifestanti in piazza, e invita il sindaco a smentire il comunicato di sabato: “Durante la manifestazione molti cittadini hanno potuto notare assessori e rappresentanti della maggioranza scattare fotografie dalle finestre del palazzo comunale. Ci chiediamo a che fine e se questo lo ritengono normale. Le fotografie di membri della maggioranza mentre scattano foto dalla finestra dell’ufficio del sindaco sono a disposizione e sono anche state postate su Facebook, rimettiamo quindi a chi legge ogni valutazione. Sotto al Comune si sentivano grida quali referendum, referendum, forse è questa la vera grande irruzione per chi non riesce a cogliere il senso profondo della democrazia e della libertà di espressione di pensiero, diritti e libertà garantiti dalla nostra costituzione. Considerato che quello che ci interessa non è presentare querele ma affrontare i problemi di Arese, attendiamo la immediata smentita ufficiale e categorica di quel comunicato e le scuse da parte del sindaco a tutti i cittadini. Invitiamo pertanto l’amministrazione comunale a rettificare il comunicato stampa e questo a tutela di tutte le persone che sabato erano presenti in piazza, e a tutela della verità. In mancanza di buon senso, ci vedremo costretti nostro malgrado ad agire diversamente. Alla manifestazione, anche fuori dalle porte del Comune erano presenti numerosi giornalisti, ci auguriamo che il dovere di cronaca prevalga. Oggi in discussione non c’è più solo la viabilità ma forse qualcosa di più che si chiama democrazia e libertà di espressione. Ed è forse per questo che ad Arese non si vuole fare il referendum”.

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