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“Quei marciapiede non sono a norma”

02 marzo 2016 – Marciapiedi, disabili, barriere architettoniche e passeggini. Sono questi gli argomenti dell’ultimo intervento di Passaparola, che ribadisce ancora una volta come, a suo parere, in alcuni punti il progetto viabilità non garantisca la sicurezza, in particolare delle fasce più deboli. “Nel 2016 – esordisce il comitato – dopo anni di battaglie per cercare di far comprendere i disagi anche dei disabili, il nostro sindaco, Michela Palestra tramite il suo assessore Enrico Ioli è riuscito a buttare milioni di euro per realizzare progetti che non tengono neppure in considerazione le dimensioni minime dei marciapiedi, le normative vigenti e quanto contenuto nel Pgtu approvato dal Comune di Arese”.

Passaparola richiama quindi il Decreto ministeriale 5 novembre 2001 sulle “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” e il Piano Generale del Traffico Urbano (Pgtu) del Comune di Arese, dove si stabilisce che la larghezza minima dei marciapiede deve essere  di 1,5 metri. Il comitato sostiene poi che le normative in materie di barriere architettoniche definiscono in 90 centimetri la larghezza minima per consentire il passaggio di una carrozzina, lo stesso spazio necessario anche ai passeggini.

“La logica – dice Passaparola – oltre alla normativa, richiederebbe pertanto, soprattutto quando si spendono milioni di euro, di costruire marciapiedi idonei al transito in sicurezza dei pedoni. E se queste sono le normative e la logica, ci domandiamo il motivo per cui il Comune di Arese abbia sprecato milioni di euro per dare vita, proprio nel cuore di Arese, alla rotatoria Matteotti/Resegone sui lato bar Apollo e Gescal (nella foto, ndr), a una pericolosissima rotatoria a raso che prevede un marciapiede destinato ai pedoni largo appena 77 centimetri. Ci piacerebbe sapere anche se dopo le modifiche in corso d’opera qualcuno ha validato il raggio di deflessione della direzione Resegone/Sempione. Capiamo la passione per la bici e per i progetti senza senso di chi ci amministra, come confermato dalle copiose pozze d’acqua che si formano alla prima pioggia sui marciapiedi, ma forse qualcuno in Comune dovrebbe urgentemente intervenire per rimettere a norma le nostre strade prima che sia troppo tardi. Questa volta ovviamente a spese di chi quel progetto l’ha approvato e fatto realizzare”.

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