28 maggio 2014 – Dopo 45 anni di impegno, lascia la politica attiva Achille Vegetti, a tutti gli effetti un personaggio storico della politica aresina, dove ha speso la sua ultima stagione come coordinatore della sezione cittadina di Sinistra Ecologia e Libertà. E pur non facendolo in polemica con alcuno, qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie. Non nei confronti della giunta di centrosinistra al cui successo ha contribuito direttamente, ma verso le ultime scelte operate a livello nazionale dal suo partito. “E’ vero – conferma Vegetti – mi sono dimesso subito dopo il congresso di dicembre a Riccione, durante il quale il partito al quale ero iscritto aveva proclamato, nella relazione introduttiva di Vendola, la necessità di accelerare l’adesione al Partito Socialista Europeo”.
Le cose non sono però andate così, e Vegetti ne ha tratto le conseguenze: “Il documento di chiusura del congresso – spiega l’ex coordinatore di Sel – ha visto prevalere la maggioranza di coloro che proponevano la costituzione della lista Tsipras assieme a intellettuali, partiti e movimenti che poco avevano, e a mio parere hanno, a che fare con la costituzione di una sinistra unita, plurale e di governo. L’esperienza Lista arcobaleno non è quindi servita a nulla. A mio parere, e di molti altri, era necessario invece forzare la mano al Partito Democratico, chiedendo loro di costituire una lista elettorale che, indipendentemente dai singoli partiti, facesse riferimento al Pse; sarebbe stata una dimostrazione di unità tra coloro che pensano che è nel Partito Socialista Europeo che si inizia a costituire un nucleo forte di sinistra. Subito dopo il congresso ho rassegnato le dimissioni da tutti gli incarichi che avevo in Sel, compreso quello di coordinatore aresino; con la zona abbiamo concordato che avrei reso pubbliche le dimissioni dopo le votazioni europee ed è quello che sto facendo. Non discuto la scelta fatta a maggioranza, dico solo che non è il motivo che mi ha portato ad aderire prima a Sinistra Democratica e poi a Sel. Se guardiamo ai risultati elettorali, dove la lista alla quale ha aderito Sel è riuscita solo per una manciata di voti a eleggere tre deputati europei che aderiranno alla Gue, gruppo radicale di sinistra nel Parlamento Europeo, penso che l’errore strategico sia stato madornale, anche visti i risultati ottenuti dal Pd. Per quanto riguarda Arese posso dire che, mentre io ho votato nella lista Tsipras un candidato che avrebbe fatto riferimento al Pse, molti compagni hanno invece deciso di votare per il Pd, spinti anche dalla paura di un successo del Movimento Cinque Stelle”.
Sel Arese dovrà quindi ora procedere all’elezione di un nuovo coordinatore, argomento sul quale il segretario uscente non si sbilancia: “Non spetta a me rispondere – dice Vegetti – quello che posso dire è che abbiamo deciso che, in attesa che Sel riunisca i propri iscritti e simpatizzanti per nominare un nuovo coordinatore locale, Luca Bordoni che assieme a me già partecipava alle riunioni di maggioranza, è la persona che ha le capacità e l’esperienza per rappresentare Sel ai massimi livelli locali; ricordo inoltre che Ilia Pergoli, che siede in consiglio comunale ad Arese, fa già parte dell’assemblea provinciale milanese, per cui non penso di lasciare un buco incolmabile”. Per sé stesso l’ex coordinatore aresino non vede, invece, più alcun ruolo nella politica attiva: “A maggio del 1969 – conferma Vegetti – dopo l’inizio della repressione della primavera di Praga, Ian Palach si diede fuoco in piazza san Venceslao per protestare; io, studente dell’Ettore Conti, aderii per la prima volta ad una manifestazione politica. Penso che 45 anni siano un giusto contributo alla causa della sinistra. Pochi giorni fa sono stato rinominato presidente della Cooperativa Agricola Edificatrice per cui il mio impegno, con la veste che più si confà ai miei ideali, è assicurato per almeno altri tre anni”.
Come detto, la scelta di Vegetti non è stata influenzata da vicende locali, tanto che l’ex coordinatore di Sel, che pure in passato non aveva avuto timore di uscire allo scoperto e di criticare alcune scelte come il ritardo nella pubblicazione del piano viabilità, ribadisce il suo giudizio positivo sulla giunta. “L’anno scorso – sostiene Vegetti – gli aresini, stanchi da quanto successo negli ultimi anni, hanno deciso di votare Michela Palestra, eleggendola al primo turno sindaco della nostra città. Michela e la sua giunta si sono trovati a dover gestire una situazione molto difficile: la mancanza di dirigenza politica aveva portato tutta la struttura comunale allo sbandamento, nessuno aveva fatto, anche molto prima dei commissari prefettizi, le giuste scelte nell’interesse della cittadinanza. A tutto questo dobbiamo aggiungere che Arese è oggi una città dove non sono rimaste altre aree per una gestione corretta del territorio, e il piano di governo del territorio, presentato pochi mesi fa, ha solo cercato di armonizzare le ultime aree rimaste. Se a questo aggiungiamo che amministrazioni precedenti hanno fatto scelte che incideranno per sempre sulla vita dei nostri concittadini come l’Accordo di programma sulla ex area Alfa Romeo capiamo perfettamente il lavoro ciclopico che i nostri amministratori si trovano a dover, giorno per giorno, affrontare. Aggiungendo poi il fatto che politici legati alle vecchie amministrazioni hanno iniziato a cavalcare il malessere creato dalle loro scelte quando amministravano la nostra città, si capisce molto chiaramente la situazione attuale. Io sono convinto che Michela, assieme agli assessori da lei nominati, sarà in grado di gestire e amministrare la nostra città nel migliore dei modi possibile e che l’amministrazione Palestra verrà ricordata per molti anni a venire come un’amministrazione vicina agli interessi dei cittadini aresini”.
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