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Ciclabile Expo: pensata per durare pochi mesi?

26 agosto 2015 – La pista ciclopedonale che porta all’Expo, e che in parte passa sul territorio di Arese, è stata inaugurata da poche settimane, ma il suo stato la fa sembrare molto più “vissuta”. Già a luglio c’erano state polemiche per lo stato delle recinzioni in legno (poi rientrate grazie alle spiegazioni fornite dai tecnici, leggi qui), ma ora l’attenzione si sposta anche sullo stato dei ponti e sulla situazione generale. A spiegarlo, anche con eloquenti fotografie, è Achille Vegetti, ex coordinatore cittadino di Sel, in questa lettera.

Non so chi abbia competenze sulla pista ciclopedonale che porta all’Expo, così come non conosco chi è responsabile per la manutenzione, ma quello che vedo è molto preoccupante, soprattutto per noi aresini che vorremmo utilizzare la pista anche dopo la fine della manifestazione, vista la comodità per chi vuole andare alla metropolitana in bicicletta o a piedi. Ritengo che se i lavori non sono ancora stati tutti liquidati qualche responsabile dovrebbe fare un sopralluogo per vederne le condizioni attuali.

Procediamo dall’inizio. Il tavolo e la panchina all’inizio della salita del ponte che scavalca l’autostrada hanno le gambe di ferro completamente arrugginite, così come le fiancate dei tre ponticelli lungo la strada, due dei quali sul territorio aresino; tutto questo dopo solo due temporali.

La stradina che porta sul ponte non ha argini, per cui l’asfalto è quasi tutto coperto dalla terra che si è mossa causa temporali: se continua così fra un paio di piogge l’asfalto scomparirà completamente alla vista. Le nuove piante non bagnate durante le scorse torride settimane sembrano rachitiche e non so se si riuscirà a salvarne qualcuna.

Mentre il ponticello sul canale scolmatore non presenta problemi, il ponte sull’autostrada invece ha le lamiere che servono per bloccare le traverse laterali che cominciano ad alzarsi: le viti che li dovrebbero bloccare si stanno sollevando lasciano le traverse libere di muoversi. Già i primi giorni si vedeva chiaramente che questi lamierini non erano stati fissati bene (alcuni erano sollevati in modo preoccupante); questo diventa pericoloso, in quanto chi cammina sopra il ponte rischia di inciampare nei buchi che si formano dallo spostamento delle traverse con conseguenze pericolose per le gambe.

La palizzata di legno che corre lungo il canale comincia a dare segni evidenti che il legno utilizzato, non trattato o verniciato, non è stato quello giusto; alcune traverse, infatti, iniziano a prendere un colore poco consono con l’originale, probabilmente a causa di muffe, e qualche pezzo comincia anche a delaminarsi. Penso che se non si procederà con una pulizia e almeno un trattamento antimuffa questa palizzata avrà vita molto breve. Ultimo punto sulla palizzata è che le traverse in qualche caso non sono state posizionate correttamente, in quanto già due si sono staccate dai pali di sostegno. La prima è già stata riparata, ma la seconda potrebbe cadere a breve.

Il ponticello sul canale del centro logistico non ha sponde fisse e la scritta perenne “lavori in corso” sembra ai più una presa in giro che altro. Non è passato neanche un mese da quando Sala e i sindaci hanno inaugurato in pompa magna questa struttura, che non vorremmo fosse stata pensata per durare solo tre mesi.

Achille Vegetti

 

 

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