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“La felicità a volte è nei piccoli eventi”

08 maggio 2014 – A volte la felicità è un attimo da cogliere, che si presenta casualmente e inaspettato. Come ci racconta questo lettore che oggi per caso “passava di la”. E che ha deciso di condividere la sua esperienza mattutina.

La felicità è quella roba che non tutti sanno riconoscere. Piccoli eventi, piccoli o grandi eventi, sentimenti nascosti o manifestati, un dono, un sorriso, un incontro, un’occasione casuale, possono rappresentare per qualcuno la felicità. Oggi io l’ho incontrata. Casualmente stamattina passeggiavo per via dello Sport ad Arese e la mia attenzione è stata attratta da una processione di carrozzine. Ho scoperto subito che si trattava di una decina di ospiti della nostra Casa di Riposo, solo uomini. Accompagnati da altrettanti volontari stavano andando “in gita” al Centro Sportivo Davide Ancilotto. Comandava quel drappello l’animatrice Federica Croci e se decideste di pubblicare questa mia, chiedo che il suo nome appaia, perché merita un sincero plauso per come si muoveva e gestiva la comprensibilmente non facile situazione.

Gioia del mio cuore al vedere le espressioni di quei personaggi che, finalmente grazie alla giornata di sole condita da una deliziosa arietta primaverile, frizzante quanto bastava, potevano concedersi qualche minuto di svago al di fuori della loro abituale Casa. Il tutto a tacere dell’allegro vocio, intenso, derivante dagli infiniti e lunghi dialoghi fra ognuno degli ospiti e il proprio volontario che lo spingeva. Il gaio cinguettio degli uccellini nulla era al confronto. Mi sono sentito allegro e quindi mi sono unito a quel modesto corteo, intriso di antiche memorie: mi ricordo che 70 anni fa sul Lago di Como… ma qui è più bello… sa che quella pianta è proprio imponete… che delizioso prato rasato e quell’azalea lì ci sta proprio bene… grazie amico x e amica y per avermi consentito di partecipare a questa bella gita… eccetera.

Bar del Cici: aperitivo analcolico per tutti, corso accelerato di dialetto milanese, qualche foto, tanti discorsi, parole, parole, parole, moltissime, a testimoniare la vera allegria regnante. Passeggiata nei vialetti, soste sulle panchine per chi poteva, sguardi intensi a riempire gli occhi per ricordare tutto stasera prima di dormire. Ritorno sufficientemente di corsa per arrivare in tempo al pranzo presso la Gallazzi Vismara, mamma mia come parlavano quei ragazzi un po’ cresciuti con i loro volontari, e come ringraziavano… i sorrisi si sprecavano. Credo che i nostri fratelli più grandi che oggi hanno fatto quel giretto siano tornati a casa abbastanza contenti, forse felici. Peccato per loro che queste occasioni, causa rigidi schemi burocratici siano molto rare… se fossero meno scarse, forse camperebbero qualche giorno di più con il cuore allegro e riconoscente verso quelle persone che regalano loro il proprio tempo. Sono tornato a casa felice perché c’ero anch’io e spero che quando… toccherà a me… ci siano volontari altrettanto disponibili che mi coccolino come ho visto fare oggi. Grazie Fratelli miei di avere incrociato stamane il mio cammino.

Uno che passava di la
(lettera firmata)