13 maggio 2014 – Dopo gli strascichi della manifestazione di sabato scorso, una lettrice interviene con un invito generale rivolto a tutti gli aresini affinché la discussione non degeneri, arrivando a compromettere rapporti di lunga data. E auspicando che una qualche voce autorevole si levi in questo senso.
Cari concittadini,
anch’io, come penso tutti voi, sono affezionata a questa città, nella quale ho scelto di vivere tanti anni fa, benché non ritenga indispensabile dichiararlo con cuoricini e slogan. Non voglio entrare nel merito della questione viabilità, ma vorrei osservare che da tempo sono in attesa che si levi una voce autorevole per ricordare a tutti noi che è molto facile rompere un equilibrio civile e sociale consolidato, ma che è un’impresa lunga e faticosa ricostruirlo quando è stato danneggiato. Un po’ come la storia dell’apprendista stregone, che evoca facilmente delle potenti forze, ma poi non è in grado di governarle.
Sto ancora aspettando che si levi una voce autorevole, ma nel frattempo ho deciso di parlare io, che non conto niente, se non a livello famigliare: so che una semplice parola di saggezza può essere utile a tutti. Mi addolora vedere rapporti di amicizia e di buon vicinato interrompersi bruscamente, magari solo per il fatto che uno preferisce i semafori e un altro le rotonde. Cari amici, vogliamo provare tutti ad abbassare questa febbre?
Laura Cannella Clamer
Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese