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Seregni: “Su Smg auspico maggiore chiarezza”

08 maggio 2014 – Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di Massimiliano Seregni, che commenta la risposta fornita dall’amministrazione all’interrogazione del Movimento 5 Stelle su Smg.

Gentile direttore,
in merito alla vicenda Smg, ad oggi non ho capito alcune cose e mi auguro che qualcuno possa fare chiarezza. Ho saputo in questi giorni che al Movimento 5 Stelle è stato risposto che il politico parente del dipendente di Smg (vicenda revoca deleghe a direttore generale Zoccoli e successiva rimozione o dimissioni dell’amministratore delegato Cupiccia) era un consigliere di maggioranza. Ovviamente nulla di male e mi sembra giusto e rispettoso dei diritti di quella persona, non chiedere e non conoscerne il nome. Tuttavia, non è ancora stato chiarito chi sarebbe il politico locale che, secondo il verbale dell’Organo di Vigilanza, avrebbe mandato la comunicazione al direttore generale di Smg e quale il contenuto di quel messaggio. Si tratta di un politico di Arese? Per questo, visto che questo passaggio si potrebbe astrattamente riferire ad un politico locale di Arese, in nome della tanto evocata trasparenza, credo che sia necessario da parte dell’amministrazione comunale rendere pubblico il nome del politico locale (così definito dal verbale dell’Organo di Vigilanza) autore della comunicazione citata nel verbale e il relativo testo al fine di chiarire ogni eventuale dubbio in merito.

In questo modo tutto sarebbe chiarito definitivamente e noi cittadini di Arese sapremmo con certezza che non è successo nulla di strano in merito a un ordinario licenziamento e alla successiva proposta transattiva di 12 o 24 mensilità. In mancanza di ulteriori elementi chiarificatori da parte della Giunta qualcuno potrebbe infatti essere indotto a pensare che quella vicenda abbia avuto tre conseguenze (riportate dagli articoli di stampa e verbali degli organi di controllo): prima, il ritiro delle deleghe al direttore che non voleva offrire un tot di mensilità al lavoratore licenziato; poi il ritiro dell’incarico al legale che seguiva quella vicenda, e infine le dimissioni o rimozione dell’amministratore delegato che aveva licenziato la dipendente, ritirato le deleghe al direttore generale e revocato l’incarico all’avvocato di Smg che seguiva quella vicenda. Episodi questi che non sono di certo di “ordinaria amministrazione” e che pertanto meritano di essere chiariti puntualmente da chi ci amministra. Sfortunatamente, volenti o nolenti, questo è quello che si apprende dagli articoli di giornale sui quali mai nessuno pare abbia sentito l’esigenza di accendere i famosi riflettori della trasparenza. A tale proposito, mi sembra utile ricordare che Arese dovrà “gestire” l’opportunità dei posti di lavoro nel centro commerciale. Di riflesso, nessuna possibilità di dubbio (neppure lontana) dovrebbe sussistere in merito al come si gestiscono le vicende relative ai posti di lavoro connessi con la macchina amministrativa locale. Con questo ribadisco, si tratta solo di chiarire alcuni aspetti di questa vicenda. E sono certo che, una volta mostrato pubblicamente il testo delle comunicazioni citate dall’Organo di Vigilanza, tutto sarà chiarito definitivamente.

Pertanto massimo rispetto per il lavoratore o la lavoratrice licenziata (vicenda che seguirà la sua strada nelle opportune sedi), ma visto che esiste un verbale di un organo di vigilanza che ha aperto sicuramente e palesemente degli interrogativi di interesse pubblico, credo che sia necessario che sia fatta semplicemente chiarezza da parte di chi ricopre oggi ruoli pubblici. Si tratta di un politico di Arese? Se si, cosa ha scritto? Per quale motivo viene citato in quel verbale? Per questo esiste la trasparenza, che si chiede alla politica di rispettare nei fatti e non solo a parole e nei proclami. Ribadisco che sono certo che nessuno abbia nulla da nascondere in questa vicenda, così come sono certo che tutti condividono l’esigenza di chiarire puntualmente cosa accaduto. Sono pertanto convinto che la giunta chiarirà il tutto e metterà a disposizione di tutti gli aresini gli elementi richiesti per poter valutare serenamente la vicenda nel rispetto dei diritti dei privati coinvolti. Non servono molte parole per fare chiarezza, non servono neppure le minacce di querele per chi chiede chiarimenti: serve solo rendere pubblico il testo di comunicazioni citate in quel verbale in modo che tutti possano valutare con la loro testa che queste (come ne sono certo!) non contengono nulla di strano. A questo serve la trasparenza.

Avv. Massimilano Seregni

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